Il mal di schiena colpisce almeno il 60% della popolazione e contrariamente a quanto si pensa non è soltanto un problema dell’età avanzata, l’incidenza di mal di schiena sui giovani rasenta il 50%, anche se le cause sono differenti.
La nostra colonna vertebrale è composta da numerose vertebre tra le quali è interposto un disco in grado di facilitare il movimento e assorbire i carichi, ma se degenerato altera la meccanica e la funzionalità.

Quali sono le più comuni forme di lombalgia?
In base alla durata del dolore si distinguono varie forme di lombalgia:
- Lombalgia acuta: è caratterizzata dalla comparsa improvvisa di un forte dolore, che tende a risolversi generalmente nel giro di pochi giorni. A questa categoria appartiene il cosiddetto “ colpo della strega”, di fatto una contrattura muscolare causata da un movimento brusco o dall’aver sollevato un peso eccessivo;
- Lombalgia subacuta: la persistenza del dolore si protrae per più tempo rispetto alla forma acuta, anche se scompare entro le 12 settimane;
- Lombalgia cronica: nonostante il disturbo di norma sia più sopportabile rispetto al dolore acuto, è la forma di lombalgia più invalidante in quanto permane per più di 3 mesi, compromettendo, nelle situazioni più gravi, anche le normali attività quotidiane.
Dolore da lombalgia: dove si sente?

Tra le zone dove più frequentemente il dolore vertebrale si annida troviamo la zona lombare e questo sembra dovuto all’incremento delle lordosi e al conseguente sovraccarico delle faccette posteriori e schiacciamento del disco intervertebrale.
Quando analizziamo il dolore lombare serve fare un’ulteriore distinzione tra lombalgia e sciatalgia che coinvolge anche il nervo con conseguente irradiazione alla coscia e a volte a tutta la gamba.
Quali sono i principali fattori di rischio?
Sono numerosi anche i fattori di rischio o le condizioni fisiche predisponenti che possono favorire l’insorgenza del mal di schiena:
- sedentarietà o in generale scarsa attività fisica
- mantenere la posizione eretta e statica per lungo tempo
- sollevare carichi pesanti nel modo scorretto
- eccessivo sforzo fisico, anche sportivo
- assumere una postura scorretta da seduti e in piedi, soprattutto se mantenuta per un periodo di tempo prolungato
- sovrappeso e obesità
- debolezza muscolare
- camminare con calzature scomode o non adatte al terreno
- materasso non adeguato a un buon riposo notturno
- fattori psicologici come stress o depressione, favoriscono soprattutto la cronicizzazione del dolore
- fumo
- colpi di freddo o correnti d’aria
- gravidanza e ciclo mestruale