Il dolore alla schiena ha un’eziologia abbastanza complessa. In Europa, circa il 70% degli adulti ha almeno un episodio di dolore alla schiena all’anno. Mentre più il 50% ha ricadute multiple nel corso della vita.
La ricerca in letteratura ci indica che il medico che ascolta la storia di un paziente con il mal di schiena dovrebbe:
-chiederne la natura, l’insorgenza, il decorso, la localizzazione, l’irradiazione del dolore e la sua dipendenza dall’attività fisica e/o dallo stress emotivo.
-Nella diagnosi differenziale, i deficit neurologici e le “bandiere rosse” che suggeriscono condizioni pericolose come la frattura spinale, l’infezione batterica e i tumori, devono essere esclusi.
-Se non si può individuare alcuna causa specifica del dolore. Il trattamento del dolore alla schiena non specifico ci si concentra sul sollievo dal dolore e sul miglioramento funzionale.
Ogni medico deve inoltre pensare che l’educazione e la consulenza al paziente sono essenziali.
Per ottenere un sollievo e un miglioramento funzionale riteniamo maggiormente indicato l’esecuzione di esercizi mirati che ottimizzano la mobilità del rachide e incrementano la capacità propriocettiva del soggetto migliorando lo stato di salute.
Nella maggior parte dei casi la restrizione dell’attività motoria, incluso il riposo a letto, non ha alcun beneficio e prolunga soltanto i tempi di recupero.